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Apicoltura e miele

Morfologia delle api (riassunto breve)


Gli insetti, presentano il corpo suddiviso in 3 segmenti (capo, torace ed addome).
Sono protetti da un esoscheletro (scheletro esterno fatto di chitina) mentre le parti rigide sono articolate fra di loro mediante membrane elastiche.
Il capo ha due occhi composti da 5000 ommatidi (singole unità che si ripetono) ed ha 3 ocelli che misruano l'intensità luminosa.
Vi sono inserite due antenne orientabili, provviste di organi tattili, olfattivi e gustativi. L'apparato boccale è molto complesso, perchè vi sono parti per la masticazione, per la lavorazione della cera e per la raccolta della propoli. Molto particolare è l'incapacità di lacerare le superfici.
Hanno una lunga ligula che presenta un canalicolo dove emette la saliva.

 

Importantissime sono le ghiandole presenti nella bocca: Le ghiandole mandibolari secretano una sostanza indispensabile per la lavorazione della cera e della propoli, ed in aggiunta produce anche un feromone volatile (2-eptanone)

che è una sostanza d'allarme.
Inoltre dal 5° al 14° giorno di vita, le ghiandole faringee e mandibolari riesocno a secernere la PAPPA REALE (gelatina reale) > che serve come nutrimento per tutte le larve nei primi 3 giorni di vita e per tutta la vita di quelle destinate a diventare regine.
Torace E' composto da quattro segmenti, presentano peli e setole. hanno tre paia di zampe ed ognuno svolge una funzione ben precisa. Importantissimo è il secondo paio di zampe, che presenta una spina che serve a staccare il polline, passandolo poi al terzo paio di zampe, dove viene immagazzinato nella parte esterna della tibia (incavo - cestella del polline). Le ali sono semplici estroflessioni tegumentali. Ne presentano due paia.
Da sottolineare la presenza degli stigmi toracici, aperture attraverso il quale entra l'aria per il sistema circolatorio.
Addome Composto da sei metameri, da sottolineare la presenza tra il 1° ed il 2° di una strozzatura, il PEZIOLO, grazie ad esso l'ape ha un'addome molto mobile  e viene isolato termicamente con il torace.

I segmenti sono rigidi ma uniti da una membrana flessibile (sovrapposti tipo cannocchiale), e purtroppo da queste membrane passa l'acaro varroa destructor (dannoso perchè succhia l'emolinfa delle api). Presenta le ghiandole della cera (specchi della cera) dove producecera tramite cellule epidermiche.
L'addome presenta inoltre la ghiandola di Nasonov: necessaria per produrre sostanze volatili che marcano i luoghi di bottinamento, facilitare il ritrovamento dell'alveare e per favorire la sciamatura.
Arma di difesa, e biglietto da visita dell'ape, è il pungiglione, derivante dalla trasformazione dell'ovodepositore. E' solo nelle femmine e non nei fuchi. Se l'ape punge è destinata a morte certa. Produce veleno (secrezione acida e una leggermente basica).
Interessante mossa di difesa, una volta punto la vittima, viene emesso un feromone (isopentil acetato) che mette in allerta le altre api.

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Materiale primario utilizzato:

Nettare: Sostanza zuccherina prodotta dai fiori per attirare gli insetti e cosi da favorire la loro fecondazione
Risucchiato attraverso la proboscide ed accumulato nella borsa melaria (parte dell'esofago) dove viene accumulato.
Composizione  Acqua + Saccarosio fruttosio glucosio + Sostanze azotate + Vitamine ed olii e pigmenti essenziali
Il fiore visitato viene marcato per farlo evitare alle altri api, cosi ha tempo di rigenerarsi.
Melata: liquido zuccherino che le api bottinano, è prodotto da insetti parassiti delle piante (afidi).
Composizione: Zuccheri + saccarosio glucosio + trisaccaridi e fruttosio
Può dare un miele scadente perchè il miele cristallizza nei favi, inoltre le api possono morire perchè gli afidi sono attaccati chimicamente.


Polline: E' l' unico APPORTO PROTEICO  all'alverare, (gamete maschile, ha tutte le sostanze necessarie alle cellule per riprodursi) contiene tutti gli AA indispensabili per un corretto sviluppo di un organismo. Viene raccolto alle api attraverso il terzo paio di zampe.
Acqua: Serve a moltissime funzioni fisiologiche, come: abbassare la T° interna e preparare l'alimento per le larve. Cercano un acqua ricca di sali minerali (scolo delle concimaie o delle pozze stagnanti).

Propoli: Sostanza di provenienza e composizione vegetale E' raccolta dalle gemme sotto la corteccia.
Composizione: Resine, gomma e sostanze balsamiche. Importantissima per costruire bariere di difesa in prossimità dell'entrata dell'alveare, tappano fessure e costruiscono i favi miscelandoli con la cera.
E' una sostanza sterelizzante, inoltre sigilla l'alveare mantenendo il calore interno.
Rapporto tra le piante superiori e le api



L'importanza delle api
La moderna agricoltura, caratterizzata da una intensiva monocoltura, l'eliminazione delle zone riparie che fungono da habitat per le specie pronubie l'uso degli insetticidi ha reso inospitale l'ambiente per tutti gli insetti pronubi.
L'ape quindi torna importante perchè impollinatrice di tutte quelle specie vegetali che si avvantaggiano di questo meccanismo per la propria riproduzione (e quindi produzione).
Interventi agronomici migliorativi:
Rotazione colturale
Creazione e mantenimento di zone margine (siepi, filari, arbusti etc.)
Creazione di nicchie ecologiche e habitat
Agricoltura biologica o interventi chimici mirati nello spazio e nel tempo
Le piante superiori hanno affidato agli insetti il compito di trasportare il polline da un fiore all'altro per favorire la fecondazione.
Queste hanno messo in atto adattamenti per attirare gli insetti, tanto che per certe piante gli insetti pronubi sono vitali per la loro sopravvivenza.
Grazie agli insetti si attua una fecondazione incrociata: quando un ovulo prodotto da una pianta viene fecondato dal polline di un altra pianta; questo riduce la consanguineità, aumenta la mescolanza dei caratteri genetici migliorando le caratteristiche della discendenza (Colombo et al., 2002).
La pianta conosce questo enorme vantaggio e certe specie impediscono l'autoimpollinazione: producendo solo fiori unisessuali, però la grande maggioranza delle piante presenta fiori ermafroditi. Questo però accade raramente perchè la pianta mette in atto meccanismi per evitarlo

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